UN MIRACOLO

Ciao a tutti,
vorrei pubblicare la lettera di ringraziamento per tutti quelli che hanno salvato, aiutato e sono stati vicini a Daniele. Daniele ha avuto un arresto cardiaco, é rimasto 17 minuti con il cuore fermo. Grazie all'arrivo tempestivo dei soccorsi e ai medici che non si sono arresi sono riusciti a salvarlo, il suo cuore dopo 17 minuti ha ripreso a battere. E' rimasto 3 giorni in coma e poi MIRACOLOSAMENTE, si é risvegliato senza riportare grossi danni neurologici. Solo 2 giorni prima lo davano per morto e dicevano che se si sarebbe risvegliato sarebbe stato un vegetale... Invece lui ha combattuto con tutte le sue forze. Tutti gli amici, parenti e conoscenti gli sono stati vicino senza mai lasciarlo 1 secondo e... é accaduto un miracolo, ha riaperto gli occhi, parla riconosce e scherza!

Limbiate, 23/12/09

A Medici, Infermieri, Operatori e Angeli

C’era una volta.
Così, con questa frase, iniziano tutte le favole.
Così, con questa frase, potremmo iniziare questa lettera: ci sembra una favola quello che stiamo vivendo. Una favola che vogliamo raccontare per poterne ricordare per sempre la storia, per poter ricordare coloro che l’hanno vissuta e l’hanno resa possibile.

Dalla mattina del 18 Dicembre 2009, quando Daniele è stato male, sono passati solo pochi giorni. Pochi giorni nei quali le nostre giornate sono state scandite da telefonate, sms, mail, battute, ecc… che ogni volta hanno provocato mille emozioni diverse: disperazione, ansia, gioia, terrore e felicità. Emozioni forti che ci hanno fatto commuovere, ci han fatto disperare, ci hanno fatto gioire.

Dalla mattina del 18 Dicembre, quando Daniele, 23 anni, ha avuto un arresto cardiaco mentre si trovava al lavoro, sono passati solo pochi giorni.
Da quella mattina però, Daniele ha reagito. E’ stato un leone, ha rincorso la vita come una preda, l’ha afferrata e non l’ha più lasciata. Secondo dopo secondo, minuto dopo minuto, ora dopo ora, Daniele si svegliava e alla fine ci ha fatto capire di essere tornato. Di essere NATO.

Qualcuno ha detto che è stato un miracolo, altri che è stato solo fortunato e altri, ancora non ci credono.
Noi non sappiamo cosa sia stato ma, di sicuro, diversi episodi hanno contribuito a trasformare un incubo in una favola e diverse sono le persone, gli angeli, i protagonisti che l’hanno resa possibile e che vorremmo ricordare:
- i colleghi di lavoro che hanno contattato con tempestività la centrale del 118 per richiedere un’ambulanza ed hanno seguito, senza panico, le indicazione che ricevevano;
- tutti gli operatori del 118 di Milano che, oltre a coordinare i soccorsi, hanno fornito le prime indicazioni ai colleghi di lavoro per cercare di salvare il nostro Daniele;
- i soccorritori della Croce Rossa di Paderno Dugnano che sono intervenuti tempestivamente ed hanno iniziato le manovre di soccorso;
- gli operatori dell’automedica dell’ospedale Niguarda di Milano (ALFA 1) che, giunti velocemente sul posto, hanno prestato le prime cure e non hanno mai smesso di credere che Daniele potesse riprendersi;
- il personale del reparto di Rianimazione dell’ospedale Bassini di Cinisello Balsamo che hanno guidato e stanno guidando Daniele verso la ripersa.

A tutte loro va il nostro ringraziamento più grande. Un grazie non solo per quello che hanno fatto per il nostro Daniele, ma per la loro reattività, per il coraggio che hanno dimostrato. Un ringraziamento per aver scelto, per professione o per volontariato, di condividere il dolore e la sofferenza di persone in difficoltà. Un ringraziamento per tutte le volte che non siete stati ringraziati della gioia e della felicità che avete riportato in una famiglia.
Da oggi, oltre alla vostra forza e alle vostre capacità, avrete sempre con voi le nostre preghiere. Grazie Angeli.

Famiglia, amici e colleghi di Daniele Nasto

1 commenti:

Stefania ha detto...

Ho la pelle d'oca!

18 marzo 2010 alle ore 07:45

Posta un commento

"L’alta cucina non è una cosa per i pavidi, bisogna avere immaginazione, essere temerari, tentare anche l’impossibile e non permettere a nessuno di porvi dei limiti solo perché siete quello che siete, il vostro unico limite sia il vostro cuore. Quello che dico sempre è vero, chiunque può cucinare ma solo gli intrepidi possono diventare dei grandi." Gusteau